La campagna siciliana si colora d’oro

di Rosario Schicchi :
Tra l’inverno e la primavera in Sicilia i campi coltivati (oliveti, agrumeti, vigneti, ecc.) ma anche gli incolti sono caratterizzati dall’abbondante fioritura dell’Acetosella gialla (Oxalis pes-caprae L.) che determina effetti scenici altamente spettacolari.
I fiori hanno corolla imbutiforme e colore giallo intenso; si aprono e splendono alla luce del sole mentre si chiudono al tramonto o quando il tempo è brutto.
L’Acetosella è conosciuta nelle campagne siciliane con diversi nomi: Agriduci, Auriduci, Cannacitula, Cannaciti, Erba agara, Iauradduci, Sucameli, Trifogghiu acitusu, ecc.
Si tratta di una piantina erbacea perenne, con foglie trifogliate, rizoma carnoso e bulbilli castano scuro, originaria del Sud Africa. Sembra sia stata introdotta nell’isola di Malta nel 1806 da una signora inglese proveniente da Città del Capo che la donò a un botanico locale (Padre Giacinto). In Sicilia era coltivata a partire dal 1796 ma solo verso la metà del 1800 divenne abbondante e si propagò in tutto il bacino del Mediterraneo.
L’Acetosella si utilizza nelle insalate ma l’uso più frequente e conosciuto è quello di succhiare gli steli per togliere l’arsura durante le passeggiate o i lavori faticosi in campagna. Tuttavia non bisogna abusarne per l’alto contenuto di acido ossalico. Per questo motivo è sconsigliata alle persone che soffrono di calcoli renali, reumatismi articolari, artrite e gotta.